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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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 CLIMATOLOGIA LOCALE 
NEVE D’APRILE: MA E’ PROPRIO COSI’ STRANO?
Maurizio Ratti, stazione meteorologica UCEA di Pontremoli (MS), 251 m s.l.m.

PONTREMOLI (MS), 23 Aprile 2001 - Certi recuperi, quando la stagione allunga il passo un po’ troppo prima, c’è quasi sempre da metterli in conto…poi.
Ricordate il 1991? Reduci da un mite mese di Marzo, che fu piovoso in Piemonte, ci ritrovammo al cospetto di un nevoso ed indimenticato 18 Aprile.

Qualcosa di simile, ma in una situazione barica diversa da quella di dieci anni fa,
è accaduto lo scorso 21 Aprile: ne sono rimaste coinvolte le zone appenniniche tosco-emiliane  e l’estremo Levante Ligure, oltre che le province lombarde settentrionali.

L’aria artica affluita sul Mar Ligure, si è invorticata generando una depressione con associati sistemi frontali: ma quella che si vedeva roteare dalle immagini Meteosat era una nuvolosità irregolare, non compatta su intere regioni. Si spiegano perciò le schiarite a Genova, mentre in Versilia cadeva pioggia mista a neve anche lungo la costa.  Nelle zone interne la neve è caduta più copiosa e localmente, come in Garfagnana e nella Lunigiana orientale, ha creato un effimero biancore fino a 200-300 metri d’altitudine.

La temperatura, a Pontremoli, scendeva da una massima di 5,0°C avuti nella notte fino a 1,3°C nel tardo pomeriggio. Grossi fiocchi di neve bagnata si mescolavano alla pioggia ogni volta che  la precipitazione aumentava d’intensità, specie intorno alle 14 e alle 18. In altri orari, pioggia mista a nevischio,inteso come granuli ghiacciati translucidi.

La data del 21 Aprile ci ha fatto venire alla memoria l’anno 1838, per aver letto di concomitanti eventi nevosi tardivi in quella ormai lontana primavera.

In effetti, già il giorno 20 si ebbe una modesta nevicata a Torino (1 cm), seguita da quella più consistente (7 cm) del 21, secondo le osservazioni dell’Accademia delle Scienze.

Non risulta invece alcuna nevicata a Parma, dove gli ultimi fiocchi di quella stagione, dai registri dell’Osservatorio Meteorologico dell’Università, furono per la città emiliana il 23 Febbraio.

Spostiamoci a Firenze, dove a quell’epoca si eseguivano rilievi meteo in due siti: presso l’Osservatorio Ximeniano dei PP.Scolopi e alla “Specola” di Via Romana, vicino a Palazzo Pitti. Gli orari delle osservazioni erano le 7, le 12 e le 23 allo Ximeniano, mentre alla Specola alle 9, alle 12, alle 15 e alle 21.Vediamo l’evolversi della situazione meteo fiorentina , a destra e a sinistra dell’Arno:
  • Oss. Xim., h.7: pioggia, vento da W-SW, temperatura 5,0°C. Nevicò in città per circa 4 ore ad intermittenza tra le 8 e le 12, con maggiore intensità verso le 9; la neve non attaccò sul suolo bagnato dall’abbondante pioggia e per la temperatura mai sotto 1,9°C.
  • Specola, h.9: “nuvoloso; la neve cade in quantità”. Temperatura 2,5°C. Vento da W.
    A mezzogiorno, i due Osservatori concordano nella lettura termometrica (2,5°C), ma in Piazza S.Lorenzo si segnalano “pioggia e neve” con venticello da Est, mentre alla Specola, Oltrarno, solo pioggia e la direzione del vento è W.
  • Specola, h.15: pioggia con 3,8°C e vento da Est.
  • Specola, h.21: “nuvolo con stelle” 3,5°C e vento da Est.
  • Ximeniano, h.23: “nuvolo sereno”, 4,8°C, venticello da E-SE. I pluviometri raccolsero 32,8 mm di pioggia e neve fusa alla Specola e 35,7 mm allo Ximeniano
    (conversione da pollici e linee francesi).

Scendiamo ancora di latitudine , a Roma e ai Castelli Romani: l’inverno tirrenico,
meno rigido rispetto a plaghe più settentrionali, fu comunque brutto e con poche pause di tempo soleggiato. Le piogge e le nevicate sulle alture della stagione 1837-38 parevano non finire mai, al punto che il Cardinale Vicario fece pubbliche preghiere affinché la situazione potesse migliorare: è solo uno degli episodi riferiti dal giornalista Gustavo Traglia in un articolo che scrisse in occasione dell’ondata di gelo del Febbraio 1956. S’intitolava: “I Romani si scaldano con i ricordi della storia”…


Ringrazio Christian Holtz (Osservatorio Ximeniano, Firenze) per la pronta ricerca sui registri giornalieri manoscritti e G.B. Mazzoni per aver fornito la nota sul maltempo a Roma di G.Traglia.



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