RECENSIONE
Sicuramente uno di quei libri che fa bene leggere perché spiegano una parte importante e trascuratissima delle istruzioni per l’uso del pianeta Terra. Tant’è che l’umanità, per non averlo letto, ormai abusa delle risorse disponibili. E’ scritto da un fisico, e che fisico: Luigi Sertorio, esperto di termodinamica del non equilibrio, ha avuto il privilegio di conoscere e lavorare di persona con Richard Feynman, forse una delle maggiori personalità scientifiche dell XX secolo, premio Nobel per la fisica nel 1965. E come Feynman, Sartorio riesce a spiegare in modo semplice cose difficili, sforzandosi di non nascondersi dietro le formule. Ci sono solo un po’ di calcoletti facili facili, come quelli che si fanno sulla lista della spesa. Ma ne viene fuori saggezza. Per capire di che pasta è questo libretto, ecco alcuni passi:
“La bellezza della natura è efficienza. All’opposto, le nazioni che vivono nel benessere sprecano. E’ possibile vivere in case buone, muoversi con trasporti buoni, essere attivi e in buona salute con alimentazione buona e cure mediche buone, e consumo energetico molto, ma molto minore di quello nel quale siamo immersi. (…)Appare che il consumismo è imposto, non è l’accompagnatore del benessere della collettività degli individui, ma è la malattia di questa collettività. (…) Il consumo di energia è un primo rudimentale parametro che esprime il contatto fra una transazione economica e la realtà naturale alla quale si ha accesso tramite la tecnologia.
Il desiderio di formulare una teoria dinamica dell’intreccio leggi della natura-denaro non fa parte delle esigenze dell’economista. (…) L’economia, marciando per la sua strada, può entrare in collisione con le leggi della natura. La collisione potrebbe trovare impreparati anche i paesi tecnologicamente progrediti, dove si crede che la libera economia tutto crea e tutto cura. (…) La dinamica del denaro è intrinsecamente energivora, deve attingere alle risorse energetiche fossili, e pertanto è una dinamica trasformatrice unidimensionale che ha come conseguenza la modificazione irreversibile dell’ecosistema. (…) Il valore di una merce che aumenta nel passaggio da un punto A a un punto B è intrinsecamente energivoro. Ecologico è invece lo sfruttamento localizzato in A.”.
Redazione Nimbus
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