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UNA QUESTIONE SCOTTANTE
Cosa possiamo fare contro il riscaldamento globale
King S., Walker G.
Codice Edizioni , 2008
245 pagine, schemi in bianco/nero, poco illustrato,
cop. in brossura, dim. 14 x 21.5 cm .
€25 
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UN ESTRATTO

Il mondo si riscalda

I cambiamenti climatici non sono una novità. Il nostro pianeta non conosce riposo ed è raro che il suo ambiente resti quieto a lungo. Ci sono stati momenti, nel passato remoto, in cui i livelli di anidride carbonica erano molto più alti di quanto siano oggi e 1'Antartide era un paradiso tropicale. Ce ne sono stati altri in cui i livelli di anidride carbonica erano molto più bassi e anche l'Equatore era coperto dai ghiacci. Ma negli ultimi 10.000 anni - l'intero arco di tempo che ha visto esistere una civiltà umana - il clima terrestre è stato insolitamente stabile. Noi umani ci siamo abituati a un mondo in cui le cose sono destinate a essere più o meno come sono al momento, almeno per quanto riguarda la temperatura. In altre parole, siamo stati fortunati.

Ora il nostro clima stabile e affidabile sta cambiando, e questa volta non ce la possiamo prendere con la Natura. Ma come facciamo a sapere per certo che il mondo si sta riscaldando, e come facciamo a individuare il colpevole?

Comincia a far caldo

Quando si cerca di misurare l'eventuale aumento di temperatura del mondo, il problema più grosso è scegliere un segnale dal "rumore" di fondo. Anche ai nostri tempi relativamente stabili, le temperature vanno su e giù da un giorno all'altro, di stagione in stagione, e di anno in anno e da un luogo a quello vicino. Per essere certi che stia cambiando la tendenza di fondo è necessario fare misurazioni precise in molti luoghi diversi del pianeta, e raccoglierle per un lasso di tempo estremamente lungo.
Abbiamo già qualche forma di documentazione della temperatura di lungo periodo, grazie ad alcuni individui che hanno deciso di effettuarle nella remota ipotesi che potessero mai servire a qualcosa. La più datata al mondo è relativa al Central England Temperature Record, che tiene traccia delle temperature rilevate nell'Inghilterra centrale, omaggio all'ossessi va abitudine di raccogliere dati degli scienziati naturali britannici del XVII secolo. Essa copre un'area triangolare d'Inghilterra, da Londra a Bristol e al Lancashire, e risale al 1659. Questa considerevole documentazione mostra chiari segni di riscaldamento, specialmente verso la fine del xx secolo.

Purtroppo riguarda una minuscola parte del globo. I cambiamenti in Inghilterra non riflettono necessariamente modifiche, ad esempio, negli Stati Uniti, o in Brasile. Inoltre non affonda abbastanza nel passato per rivelare quanto insolite siano davvero le nostre recenti temperature elevate. Come si collocano, per esempio, rispetto al periodo apparentemente caldo, durante il Medioevo, in cui i vichinghi si sono insediati in una lussureggiante, gradevole Groenlandia, ovvero "terra verde", e nell'Inghilterra settentrionale abbondavano i vigneti? O alla Piccola era glaciale, nei secoli centrali del millennio scorso, quando il Tamigi a Londra ghiacciava completamente e sulla sua superficie si tenevano delle fiere?
Per rispondere a queste domande gli scienziati hanno trovato modi ingegnosi tesi ad ampliare la documentazione da un punto di vista geografico e a farla risalire indietro nel tempo. Alcuni hanno provato a interpretare archivi scritti che non si riferivano direttan1ente alle temperature l, ma il modo migliore è consultare le testimonianze scritte non dagli uomini, ma dalla Natura.

Ogni anno, il tronco dell'albero medio forma un nuovo anello.
In una buona annata il cerchio sarà più spesso, in una cattiva più sottile. T ricercatori prelevano un piccolo cilindro di legno in un fianco dell'albero, più o meno del diametro di un turacciolo, poi contano e misurano. Analizzando alberi di diverse età, e addirittura alcuni morti da un pezzo ma conservati dentro a paludi torbose, sono riusciti a ottenere una serie delle ten1perature che si estende per oltre 1000 anni e spazia dall'Europa settentrionale alla Russia e al Nord America.

Per le regioni più tropicali sono i coralli a svolgere un ruolo analogo, poiché, come gli alberi, crescono di un anello all'anno. E quanto al Polo Nord e al Polo Sud (oltre che alle cime coperte di neve delle montagne tropicali), anche il ghiaccio contiene un vero e proprio registro del clima passato. Ogni anno una nevicata seppellisce quella precedente. Se le temperature sono sufficientemente rigide, la neve resta abbastanza a lungo da comprimersi fino a diventare ghiaccio, segnando chiaramente gli strati annuali, visto che i cristalli di neve sono più grossi in estate che in inverno, e che i venti in quest' ultima stagione portano una maggiore quantità di polvere. La quantità di neve caduta in un determinato anno, e in special modo la natura mutevole degli atomi di ossigeno incatenati nel ghiaccio, ci danno delle indicazioni su quanto caldo abbia fatto.

Un'ulteriore traccia proviene dai cambiamenti della vita delle piante, scritta nei sedimenti di fango sul fondo dei laghi. Mentre le temperature si alzano e abbassano, piante diverse fioriscono e consegnano il loro polline alle correnti d'aria di passaggio. Parte di questo atterra sulle superfici di laghi vicini per poi affondare lentamente nel fango sul loro letto. Scavate un buco in quel fango, raccogliete e analizzate i grani di polline contenuti in ogni strato e avrete un'altra testimonianza dei cambiamenti di temperatura nel tempo.

I ricercatori hanno utilizzato una moltitudine di modi diversi per analizzare e collegare queste diverse misure, e tutti quanti sono giunti a conclusioni sorprendentemente simili riguardo alle temperature degli ultimi 1000 anni. L'XI secolo è stato piuttosto caldo, come vuole il Periodo caldo medievale (la "verdeggiante" Groenlandia si è rivelata più un esercizio di marketing che una verità; …Continua sul libro

 

 

 

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