E’
polemica sul servizio previsioni meteorologiche della Regione
Piemonte. Il motivo? La mancata convenzione tra la Satap, la società
che gestisce l’autostrada Torino-Piacenza, e la Regione per la
fornitura dei dati sul monitoraggio meteoidrografico. La richiesta
della Satap è motivata dalla necessità di proteggere il cantiere per
l’adeguamento delle fondazioni del viadotto Tanaro. La società ha
realizzato una serie di opere di salvaguardia ma per evitare di
spostare mezzi e materiali e di bloccare i lavori al minimo segnale di
allerta ha bisogno di una «previsione attendibile di piena, con un
anticipo di 6-8 ore che necessita dell’inserimento in tempo reale
dei dati pluviometrici». Una richiesta che viene respinta dal
direttore generale della Regione, Vincenzo Coccolo. «Il disimpegno
della Satap per la realizzazione del collegamento Asti-Cuneo da una
parte e il potenziamento delle reti di monitoraggio dall’altra fanno
ritenere decaduti e superati i presupposti per l’avvio della
convenzione», scrive il direttore. Coccolo invita la Satap a
consultare il sito Internet della Regione anche se «è necessario un
cauto utilizzo» dei dati e comunque la Regione non è da ritenersi
responsabile per danni o problemi causati dal servizio diffuso in rete».
Per la Satap, però, «il dato visualizzato ha un ritardo di 3/4 ore
sull’ora effettiva del collegamento in rete». La conseguenza? «La
Società - si legge in un documento - si è vista costretta, e si vedrà
costretta in futuro, a sospendere a scopo precauzionale, e quasi
sempre senza una reale necessità, i lavori del viadotto Tanaro
ogniqualvolta venga ricevuto il bollettino di allertamento inviato
dalla Protezione Civile, che avviene di norma quando la piovosità
supera di poco quella considerata normale». Conclude la Satap: «Purtroppo
questa prassi provoca ritardi ed è inoltre causa di maggiori costi. I
ritardi causati dalla Regione verranno comunicati sia all’Anas che
alla Protezione Civile e verrà chiesto alla Regione il rimborso dei
maggiori costi sostenuti».
Il caso, poi, è diventato politico. Pino Chiezzi, capogruppo dei
Comunisti Italiani in Consiglio regionale, ha presentato
un’interpellanza urgente. Spiega: «I dati sulla quantità di
pioggia caduta devono essere di dominio pubblico e non possono essere
forniti discrezionalmente. Purtroppo la Regione ha agito in modo
diverso negando una serie di dati». Conclude: «La Giunta deve
intervenire affinché si provveda ad una diffusione universale dei
dati». Replica Ugo Cavallera, assessore regionale alla Protezione
Civile: «Il nostro servizio di rilevamento è stato citato come
esempio
di efficienza (*) dal direttore nazionale della Protezione Civile, Franco
Barberi». Aggiunge: «Le previsioni sono disponibili su Internet e,
progressivamente, si sta ampliando il numero delle informazioni
fornite. I dati, poi, vengono forniti anche a soggetti privati che ne
fanno richiesta in base alle loro specifiche esigenze».
(*) Vedi
l'articolo sulla recente alluvione in Piemonte: "Le previsioni erano corrette?"
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