|
RECENSIONE
Quarantasettemilacentosedici: tante sono le giornate trascorse dal primo gennaio 1866 al 31 dicembre 1994, durante le quali uomini e strumenti hanno pazientemente e silenziosamente osservato, misurato e archiviato il continuo divenire dell'atmosfera di Moncalieri. Stiamo parlando del prestigioso osservatorio meteorologico del Real Collegio Carlo Alberto che, fondato da Padre Francesco Denza nel 1864, divenne un cardine della meteorologia mondiale, punto di riferimento della Società Meteorologica Italiana e di una rete di oltre 250 stazioni meteorologiche sparse dalle Alpi alla Terra del Fuoco. Il 14 dicembre 1994 si è celebrato il centenario della morte dello scienziato barnabita: è stata l'occasione per stimolare la conclusione di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca che Di Napoli e Mercalli, attivissimi studiosi del clima piemontese, avevano intrapreso fin dal 1987.
Centinaia di migliaia di numeri provenienti da polverosi manoscritti sono così confluiti negli archivi informatizzati e hanno consentito di ottenere una straordinaria varietà di elaborazioni, frutto della più aggiornata statistica climatologica, che vedono ora la luce in un ricco volume di 320 pagine. Dopo le note biografiche del Denza e la descrizione dell'osservatorio, il testo guida il lettore fra centinaia di tabelle non mai aride ma ricche di curiosi primati, fino alla verifica oggettiva dei proverbi della meteorologia popolare; si compie un appassionante viaggio nel passato attraverso le cronache di gelidi inverni ora dimenticati, disastrose trombe d'aria, grandinate memorabili, calori eccezionali, alluvioni del Po.
Si volta pagina ed entra in scena il futuro con tutte le considerazioni sulle variazioni climatiche potenzialmente indotte dall'effetto serra: l'aumento termico di oltre 1 grado individuato sulla serie di Moncalieri viene criticamente vagliato e confrontato con i risultati a scala emisferica. Oltre al salvataggio ed alla valorizzazione di una delle più brillanti serie storiche italiane, questo lavoro, pressoché unico nella sua impostazione, ha il merito non trascurabile di proporre un nuovo metodo di fare climatologia. (Redazione Nimbus)
|