DESCRIZIONE (a cura dell'Editore)
Il nostro sistema energetico è come un secchio bucato: spreca e disperde nell'atmosfera più energia di quanta ne utilizzi. Quindi prima di pensare alle fonti rinnovabili con cui soddisfare una domanda che sembra destinata ad ampliarsi con la crescita del pii, occorre tappare i buchi del secchio, eliminando sprechi, inefficienze e usi impropri. Allo stato attuale della tecnologia, si possono ridurre almeno della metà i consumi di fonti fossili senza compromettere i servizi finali negli usi termici, nella produzione elettrica e nell'autotrasporto. In questo modo si ridurrebbero sia le emissioni di CO2, che sono la causa principale dell'effetto serra, sia i costi economici della bolletta energetica delle famiglie, delle imprese e dell'economia nazionale. E i risparmi consentirebbero di pagare i costi d'investimento nelle tecnologie che accrescono l'efficienza, attuando un ampio trasferimento di denaro dalle importazioni di petrolio alle retribuzioni degli occupati in questi settori.
Ridurre gli sprechi è indispensabile per consentire lo sviluppo delle fonti rinnovabili, il cui contributo non sarebbe in grado di coprire i consumi inutili e le inefficienze, ma potrebbe soddisfare in maniera significativa una richiesta di servizi energetici forniti con maggiore rendimento, come dimostra l'esperienza di altri paesi, la Germania in primo luogo.
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